Comunicare non significa solo parlare ma presuppone una relazione, uno scambio di informazioni e di interazioni. Per questo la capacità di comunicare efficacemente, specialmente in pubblico, è una delle skill maggiormente ricercate nei più diversi ambiti lavorativi. Ma in che modo possiamo potenziare questa abilità? Si tratta di un’attitudine innata o attraverso impegno ed esercizio è possibile sviluppare questa qualità? Ne parliamo con Patrizia Rachele, Supporter del Progetto Green Life di Leonardo Assicurazioni.
Patrizia, esistono delle tecniche per combattere l’ansia o mascherare l’emozione iniziale che si prova quando parlando in pubblico?
“Penso non si debba adottare nessuna tecnica, il mascherare viene sempre percepito dal nostro interlocutore, sia esso un cliente o un pubblico più ampio. La strategia migliore, per creare un buon dialogo con chi abbiamo di fronte e instaurare un rapporto di fiducia e di credibilità, credo sia la preparazione nei più piccoli dettagli di ciò che si andrà ad affrontare nella conversazione e la perfetta conoscenza dell’argomento di cui si sta parlando. Le parole chiave, pertanto sono, a mio avviso studio, metodo, dedizione, passione. In questo modo tutto verrà spontaneo e anche il nostro interlocutore percepirà una sensazione positiva”.
Quando ci interfacciamo con un nuovo pubblico uno dei modi che può sembrare efficace per superare la tensione è di evitare il contatto visivo diretto. Dall’altro lato però questo potrebbe farci apparire insicuri e persino maleducati. Come risolveresti questo dilemma?
“Credo che guardare negli occhi sia fondamentale. Se abbiamo davanti più persone, un ottimo metodo, sperimentato sul campo, è quello di guardare tutti per un lasso temporale limitato, in modo da coinvolgere più persone, senza che questo crei pesantezza o tensione su una singola persona”.
La comunicazione non è composta solo dal linguaggio verbale. Quanto è importante secondo te questa componente nei discorsi svolti in pubblico?
“Il linguaggio paraverbale è fondamentale per non annoiare l’interlocutore e cercare il più possibile di mostrare un’apertura verso il prossimo, il sorriso è sempre un arma vincente”.
Hai qualche regola d’oro per comunicare in modo chiaro e incisivo anche attraverso il nostro comportamento e la nostra postura?
“Sicuramente schiena dritta e braccia aperte è un segno di sicurezza, autorevolezza e coinvolgimento degli interlocutori”.
Comunicare non significa solo parlare ma presuppone una relazione, uno scambio di informazioni e di interazioni. Per questo la capacità di comunicare efficacemente, specialmente in pubblico, è una delle skill maggiormente ricercate nei più diversi ambiti lavorativi. Ma in che modo possiamo potenziare questa abilità? Si tratta di un’attitudine innata o attraverso impegno ed esercizio è possibile sviluppare questa qualità? Ne parliamo con Patrizia Rachele, Supporter del Progetto Green Life di Leonardo Assicurazioni.
Patrizia, esistono delle tecniche per combattere l’ansia o mascherare l’emozione iniziale che si prova quando parlando in pubblico?
“Penso non si debba adottare nessuna tecnica, il mascherare viene sempre percepito dal nostro interlocutore, sia esso un cliente o un pubblico più ampio. La strategia migliore, per creare un buon dialogo con chi abbiamo di fronte e instaurare un rapporto di fiducia e di credibilità, credo sia la preparazione nei più piccoli dettagli di ciò che si andrà ad affrontare nella conversazione e la perfetta conoscenza dell’argomento di cui si sta parlando. Le parole chiave, pertanto sono, a mio avviso studio, metodo, dedizione, passione. In questo modo tutto verrà spontaneo e anche il nostro interlocutore percepirà una sensazione positiva”.
Quando ci interfacciamo con un nuovo pubblico uno dei modi che può sembrare efficace per superare la tensione è di evitare il contatto visivo diretto. Dall’altro lato però questo potrebbe farci apparire insicuri e persino maleducati. Come risolveresti questo dilemma?
“Credo che guardare negli occhi sia fondamentale. Se abbiamo davanti più persone, un ottimo metodo, sperimentato sul campo, è quello di guardare tutti per un lasso temporale limitato, in modo da coinvolgere più persone, senza che questo crei pesantezza o tensione su una singola persona”.
La comunicazione non è composta solo dal linguaggio verbale. Quanto è importante secondo te questa componente nei discorsi svolti in pubblico?
“Il linguaggio paraverbale è fondamentale per non annoiare l’interlocutore e cercare il più possibile di mostrare un’apertura verso il prossimo, il sorriso è sempre un arma vincente”.
Hai qualche regola d’oro per comunicare in modo chiaro e incisivo anche attraverso il nostro comportamento e la nostra postura?
“Sicuramente schiena dritta e braccia aperte è un segno di sicurezza, autorevolezza e coinvolgimento degli interlocutori”.