Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Ho un background economico, avendo fatto economia aziendale in triennale nella pubblica e poi la specialistica in marketing all’Università LIUC. Son felice del percorso fatto, che mi ha sicuramente formato come impostazione metodica al lavoro, che è il principale asset che ti lascia l’università.
In specialistica ho preferito optare per una business school anziché una tradizionale pubblica perché tutti gli esami erano impostati tramite lavori di gruppo, che nella mia idea mi avrebbero aiutato meglio a sviluppare hard e soft skills utili per il mondo lavorativo.
Inoltre, tramite LIUC, ho potuto andare in Cina a lavorare e studiare per un breve periodo ed è stato davvero utilissimo per aprire la mente. In generale consiglierei a tutti durante il periodo di studi di applicare quanto più possibile.
Io avevo già fatto diverse esperienze di stage che mi erano state utili a crescere e, nel mio tempo libero, leggevo e mi informavo tantissimo sul mondo tech. La maggior parte delle competenze specifiche che avevo quando ho iniziato a lavorare nel mondo tech le avevo apprese da solo: il web è pieno di cose utili. Consiglio a tutti di studiare sempre e di non aver paura di approfondire i propri interessi.
Sì, ho lavorato alcuni anni tra una startup di mobility, una corporate (esperienza breve per capire che non faceva per me) ed una scaleup in Svizzera, Jobtome, dove in 3 anni ho potuto crescere verticalmente entrando da prima persona non tech e finendo a gestire 15 persone tra marketing e sales.
Per questo consiglio davvero l’esperienza in startup se si ha voglia di crescere rapidamente: non esistono luoghi dove si possa esser esposti ad una curva di apprendimento così verticale. Quel continuo sentirsi fuori comfort zone, perché devi gestire budget ed investimenti sopra le tue capacità ti porta a migliorare di continuo. Nella corporate sei troppo coccolato. Lavorando lì mi sono anche costruito il network di conoscenze che mi sarebbe poi servito a fare un’esperienza mia.
L’idea di fare una cosa mia l’ho sempre avuta. Dopo 3 anni lì sentivo che la curva di apprendimento stava calando, quindi ero ad un bivio: andare a vedere cosa significava lavorare in una realtà come Google o Facebook, oppure lanciarmi nel vuoto lasciando uno stipendio altissimo per la mia età e fare una cosa mia.
Ho optato per questa seconda opzione, contro il volere dei miei genitori, insieme a due ex colleghi che hanno deciso di unirsi a me. L’idea è venuta da un’analisi del settore, il digital fitness era uno dei mercati in più rapida espansione in America ed i prodotti esistenti in Europa erano ancora molto indietro. Volevamo lavorare nel mobile e così ci siamo buttati in questa nicchia per creare una Netflix Experience per il Fitness.
L’inizio è stato difficilissimo anche se da fuori sembra tutto facile vedendo in un anno e mezzo quello che è stato fatto. Dall’esterno sembra sempre una linea retta in salita, ma in realtà abbiamo ballato sulle montagne russe per crescer così rapidamente.
Buddyfit è la piattaforma n.1 in Italia di Home Fitness: una palestra digitale che ti dà accesso a più di 70 classi di allenamento live con i migliori trainer, il tutto in un unico abbonamento, esattamente come Netflix. Il nostro obiettivo è aiutare le persone a tenersi in salute e restare in movimento, facendo dell’attività fisica un’abitudine positiva.
All’interno della piattaforma ci sono oltre 10 tipologie di allenamento, dai circuiti di forza alle lezioni di yoga; inoltre, credendo fortemente nella componente Live, diamo la possibilità all’utente di interagire in diretta con il trainer tramite chat, aumentando sensibilmente il livello di engagement e la qualità dell’esperienza offerta. L’utente può accede a Buddyfit sia da smartphone che da computer o TV, il tutto in Full HD.
Tramite i miei investitori iniziali, nel momento in cui è arrivato il Covid, abbiamo evidenziato come la possibilità di prender un brand ambassador molto pesante ci avrebbe aiutato a scalare verticalmente.
Di lì tramite loro contatti abbiamo avuto la possibilità di parlare con Zlatan: lui era alla ricerca di investimenti nuovi ed il fit tra noi e lui era chiaro fin da subito. Si è appassionato al progetto e dopo una trattativa tosta (molto), ha deciso di investire diventando nostro brand ambassador per aiutarci a crescere a livello europeo. Poi è stato lui a contattare Diletta, la quale ha subito sposato il progetto.
La sua esperienza con un altro servizio in subscription come DAZN ci ha aiutato sotto diversi aspetti. In generale entrambi hanno reso Buddyfit un brand conosciuto in pochissimo tempo, il che è straordinario per una giovane startup come la nostra.
Sei un recruiter? Scopri come digitalizzare le strategie di employer branding e recruiting della tua azienda grazia a tutored. Attrai e assumi giovani talenti: scopri Tutored Business.
Tutored è il punto di incontro tra studenti, giovani laureati e aziende. All’interno della nostra piattaforma, i membri hanno la possibilità di scoprire gli sbocchi lavorativi in base al loro percorso di studi, conoscere grandi aziende e candidarsi alle numerose opportunità di stage, lavoro e graduate program. La nostra community è formata da giovani uniti dall'ambizione. Su Tutored, raccontiamo le loro storie ed esperienze, con l'obiettivo di ispirare i più giovani e dare un'idea concreta del mondo del lavoro.
Ho un background economico, avendo fatto economia aziendale in triennale nella pubblica e poi la specialistica in marketing all’Università LIUC. Son felice del percorso fatto, che mi ha sicuramente formato come impostazione metodica al lavoro, che è il principale asset che ti lascia l’università.
In specialistica ho preferito optare per una business school anziché una tradizionale pubblica perché tutti gli esami erano impostati tramite lavori di gruppo, che nella mia idea mi avrebbero aiutato meglio a sviluppare hard e soft skills utili per il mondo lavorativo.
Inoltre, tramite LIUC, ho potuto andare in Cina a lavorare e studiare per un breve periodo ed è stato davvero utilissimo per aprire la mente. In generale consiglierei a tutti durante il periodo di studi di applicare quanto più possibile.
Io avevo già fatto diverse esperienze di stage che mi erano state utili a crescere e, nel mio tempo libero, leggevo e mi informavo tantissimo sul mondo tech. La maggior parte delle competenze specifiche che avevo quando ho iniziato a lavorare nel mondo tech le avevo apprese da solo: il web è pieno di cose utili. Consiglio a tutti di studiare sempre e di non aver paura di approfondire i propri interessi.
Sì, ho lavorato alcuni anni tra una startup di mobility, una corporate (esperienza breve per capire che non faceva per me) ed una scaleup in Svizzera, Jobtome, dove in 3 anni ho potuto crescere verticalmente entrando da prima persona non tech e finendo a gestire 15 persone tra marketing e sales.
Per questo consiglio davvero l’esperienza in startup se si ha voglia di crescere rapidamente: non esistono luoghi dove si possa esser esposti ad una curva di apprendimento così verticale. Quel continuo sentirsi fuori comfort zone, perché devi gestire budget ed investimenti sopra le tue capacità ti porta a migliorare di continuo. Nella corporate sei troppo coccolato. Lavorando lì mi sono anche costruito il network di conoscenze che mi sarebbe poi servito a fare un’esperienza mia.
L’idea di fare una cosa mia l’ho sempre avuta. Dopo 3 anni lì sentivo che la curva di apprendimento stava calando, quindi ero ad un bivio: andare a vedere cosa significava lavorare in una realtà come Google o Facebook, oppure lanciarmi nel vuoto lasciando uno stipendio altissimo per la mia età e fare una cosa mia.
Ho optato per questa seconda opzione, contro il volere dei miei genitori, insieme a due ex colleghi che hanno deciso di unirsi a me. L’idea è venuta da un’analisi del settore, il digital fitness era uno dei mercati in più rapida espansione in America ed i prodotti esistenti in Europa erano ancora molto indietro. Volevamo lavorare nel mobile e così ci siamo buttati in questa nicchia per creare una Netflix Experience per il Fitness.
L’inizio è stato difficilissimo anche se da fuori sembra tutto facile vedendo in un anno e mezzo quello che è stato fatto. Dall’esterno sembra sempre una linea retta in salita, ma in realtà abbiamo ballato sulle montagne russe per crescer così rapidamente.
Buddyfit è la piattaforma n.1 in Italia di Home Fitness: una palestra digitale che ti dà accesso a più di 70 classi di allenamento live con i migliori trainer, il tutto in un unico abbonamento, esattamente come Netflix. Il nostro obiettivo è aiutare le persone a tenersi in salute e restare in movimento, facendo dell’attività fisica un’abitudine positiva.
All’interno della piattaforma ci sono oltre 10 tipologie di allenamento, dai circuiti di forza alle lezioni di yoga; inoltre, credendo fortemente nella componente Live, diamo la possibilità all’utente di interagire in diretta con il trainer tramite chat, aumentando sensibilmente il livello di engagement e la qualità dell’esperienza offerta. L’utente può accede a Buddyfit sia da smartphone che da computer o TV, il tutto in Full HD.
Tramite i miei investitori iniziali, nel momento in cui è arrivato il Covid, abbiamo evidenziato come la possibilità di prender un brand ambassador molto pesante ci avrebbe aiutato a scalare verticalmente.
Di lì tramite loro contatti abbiamo avuto la possibilità di parlare con Zlatan: lui era alla ricerca di investimenti nuovi ed il fit tra noi e lui era chiaro fin da subito. Si è appassionato al progetto e dopo una trattativa tosta (molto), ha deciso di investire diventando nostro brand ambassador per aiutarci a crescere a livello europeo. Poi è stato lui a contattare Diletta, la quale ha subito sposato il progetto.
La sua esperienza con un altro servizio in subscription come DAZN ci ha aiutato sotto diversi aspetti. In generale entrambi hanno reso Buddyfit un brand conosciuto in pochissimo tempo, il che è straordinario per una giovane startup come la nostra.
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